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Shock settico dopo aver partorito la figlia, indagini della Procura di Patti

L'ospedale di Patti

Indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Patti per far luce su quanto accaduto alla 36enne Marta Merlino, originaria di Capo d’Orlando, ricoverata in gravi condizioni al “Cannizzaro” di Catania per uno shock settico dopo aver partorito la propria figlioletta all’ospedale di Patti lo scorso 11 gennaio. Sono stati il compagno Giuseppe Casella ed altri familiari della ragazza, rappresentati dall’avvocato Massimiliano Fabio, a presentare un esposto chiedendo di fare chiarezza sulla vicenda.

Marta Merlino era stata accompagnata dal compagno al pronto soccorso del “Barone Romeo” la mattina del 9 gennaio in seguito alla rottura delle acque ed ha quindi partorito due giorni dopo, l’11 gennaio. “Nonostante fosse giunta al pronto soccorso già in condizione di Prom (rottura prematura delle membrane) con conseguente maggiore rischio di infezioni - viene specificato nell’esposto - la donna è stata sottoposta a cesareo dopo oltre 56 ore di travaglio, senza che nessuno dei congiunti potesse assisterla nonostante sia affetta da una disabilità uditiva”. Le sue condizioni sarebbero quindi peggiorate sensibilmente sino alla mattina del 13 gennaio quando è stato deciso il trasferimento al “Cannizzaro” di Catania dove i medici le hanno riscontrato uno stato di setticemia avanzata, sottoponendola ad immediato intervento.

“L’unica cosa che voglio è giustizia – spiega Giuseppe Casella compagno della donna -. Marta è entrata al pronto soccorso e non l’ho vista per due giorni e quando mi è stato concesso di vederla dopo la nascita della bambina, era impaurita, magra, con la febbre e gli occhi pesti. Ci dicevano che era normale perché aveva subìto il cesareo, ma noi vedevamo che andava sempre peggio, hanno ignorato il nostro richiamo d’aiuto e si sono accorti solo dopo due giorni che era in gravi condizioni”.

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