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Messina, cantiere in via Don Blasco: «Revocare i licenziamenti»

L’Amministrazione comunale lo chiederà oggi stesso alla “Consortile” ritenendo che le attività di cantiere possono riprendere in breve tempo. È arrivato il via libera per la perizia di variante relativa all’area ex Rifotras e si può procedere alla bonifica e ai successivi lavori. Porto di Tremestieri, entro venerdì la soluzione definitiva

Le lettere di licenziamento spedite ai lavoratori dalla società “Consortile Don Blasco” sono state un fulmine a ciel sereno per l’Amministrazione comunale. Oggi il sindaco Federico Basile e il vicesindaco Salvatore Mondello convocheranno la direzione lavori, per fare il punto sulla ripresa delle attività nel cantiere della nuova strada che collega lo svincolo autostradale di Gazzi con il porto storico. Quel che è certo è che l’iniziativa dell’impresa non è stata ben “digerita” dalla Giunta Basile, perché è arrivata, come ha sottolineato Mondello, in un momento in cui si sta sciogliendo il nodo che ha rallentato i lavori negli ultimi mesi. E anche per quanto riguarda il porto di Tremestieri, l’Amministrazione si dice convinta che la soluzione definitiva è a portata di mano e che presto, dunque, si potrà riavviare quel cantiere che è ancora fermo a poco più del 20 per cento delle lavorazioni.

In realtà, per arrivare al vero completamento della nuova via Don Blasco (ne sono stati inaugurati finora tratti per circa 3 chilometri sui quasi 4 del percorso complessivo), i nodi da sciogliere erano, e restano, sostanzialmente due. Il primo riguarda la bonifica dell’area che era occupata dallo stabilimento di autodemolizioni dell’azienda Rifotras, con la quale il Comune ha dovuto combattere una lunga battaglia giudiziaria, alla fine vinta, ma che ha provocato una serie di conseguenze e di ritardi inevitabili. La perizia di variante resasi necessaria ha avuto i suoi tempi e proprio in questi giorni, come confermato dalla direzione lavori, è arrivato il via libera. Ecco perché le attività potranno riprendere a breve e, quindi, si sarebbe potuto attendere qualche giorno prima di compiere il gesto eclatante del mandare a casa le maestranze. Almeno questo è il punto di vista dell’Amministrazione che aveva informato più volte la società Consortile dei passaggi tecnici e burocratici obbligati, non dipendenti dalla volontà del Comune.

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