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Messina, una preoccupante fase di stallo: il Risanamento non c'è

La vicenda del Parco urbano di Giostra è l’emblema di tutte le storture

È trascorso quasi tutto il mese di gennaio e uno dei settori di vitale importanza della vita amministrativa di Messina è, di fatto, in una situazione di stallo, in un limbo dove al “prima” non è seguito ancora un “dopo”. Chi si occupa del Risanamento? L’incarico della gestione commissariale affidato dal 2021 alla prefetta Cosima Di Stani è cessato l’1 gennaio 2023, per effetto della nuova norma inserita nel decreto “Milleproroghe”, che ha trasferito i poteri speciali per l’attuazione della cosiddetta “legge Carfagna” al presidente della Regione siciliana. E non risulta che il governatore Schifani abbia ancora preso contezza del suo ruolo, dell’importanza che il Risanamento ha per la città dello Stretto e della necessità di assicurare tempi rapidi, perché non vada in fumo il finanziamento dei 100 milioni di euro assegnato dal Governo nazionale, che ha una scadenza, prorogata al 31 dicembre del 2023.

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