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Dal Pon al Pnrr: ecco come verranno spesi i soldi a Messina

Fra le voci spiccano i 15,2 milioni per la digitalizzazione, gli 8,6 per la competitività delle piccole e medie imprese, i 20 milioni per l’efficientamento energetico.

C’è un tesoro da dividere. Quello che Messina, come comune capoluogo di città metropolitana, ha ottenuto per la progettazione 2021-2027 nel Pon Metro Plus. 222 milioni di euro che rappresentano quasi tre volte quanto incassato nel precedente piano, quello attraverso il quale sono state finanziate diverse attività sociali, l’iHub e fra le altre cose una parte dello sbaraccamento.
Le riunioni in queste ore si susseguono fra gli assessori, il sindaco, il direttore generale e l’agenzia di coesione che deve dare il nulla osta al riparto che sta nascendo a Palazzo Zanca. Con 222 milioni, è scontato che si possano avviare davvero tante progettualità di spessore. E avere una strategia, ovviamente, aiuterebbe a spendere meglio. Anche sapere cosa ne sarà del progetto Ponte, sarebbe un presupposto importante sulla gestione e location della spesa. Intanto, mentre il comune attende il via libera “informale” al suo piano, per poi portarlo all’approvazione della Giunta, si conoscono i macro argomenti su cui saranno concentrati gli investimenti. Fra le voci spiccano i 15,2 milioni per la digitalizzazione, gli 8,6 per la competitività delle piccole e medie imprese, i 20 milioni per l’efficientamento energetico, i 10 mln per la prevenzione dei rischi da catastrofe, i 5 milioni per la biodiversità e la riduzione dell’inquinamento, i 10 milioni della mobilità urbana.

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