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Rsa di Patti, “cancellati” venti posti letto. Esposto a ministro e Corte dei Conti

Secondo il sindacato dei medici dirigenti commesse numerose violazioni

Una «inaccettabile mancanza di rispetto al dettato costituzionale, alle leggi e al contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza sanitaria».
Non usa mezza termini il CoAs (Coordinamento Azione sindacale del Medici dirigenti) nel denunciare sia la chiusura e il conseguente trasferimento dei posti letto della Rsa di Patti che una «anomala» mobilità d’urgenza dei dirigenti medici in servizio presso il reparto di Geriatra dell’ospedale “Barone Romeo”.
La nota, inviata al commissario straordinario e al risk manager dell’Asp di Messina, all’Ispettorato per la Funzione Pubblica, al dirigente generale del “Nucleo Ispettivo e Vigilanza”, all’assessore regionale e al ministro della Salute, al presidente della sesta commissione Sanità all’Ars e alla Corte dei Conti presso la Procura della Regione Sicilia, giunge a ventiquattro ore dall’incontro tenutosi nei locali dell’ex Inam tra i lavoratori della Rsa e la “Opus Residential”, vincitrice della gara d’appalto per la gestione della struttura sanitaria assistenziale di contrada Case Nuove Russo, nell’àmbito del quale è stato annunciato (sembrerebbe su proposta dell’Asp) il temporaneo trasferimento dei 20 posti letto a Messina.
Contestualmente sarebbe stato garantito il posto di lavoro a tutti i dodici dipendenti, che dovrebbero proseguire la loro attività in una struttura del capoluogo fin quando non termineranno i lavori di adeguamento della residenza pattese, che secondo le previsioni progettuali dovrebbe ospitare anche un ospedale di comunità.

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