Nel giorno della cattura del boss “primula rossa” Matteo Messina Denaro, il vicepremier Salvini torna a parlare, per l’ennesima volta, del Ponte sullo Stretto, che deve diventare il simbolo di un Paese «che costruisce il suo presente e il suo futuro, senza paura, realizzando grandi opere e continuando a portare avanti la battaglia contro tutte le mafie». E stavolta il ministro delle Infrastrutture fa più di un cenno a quella che è la “madre di tutti i problemi”: il contenzioso esistente che ha spesso portato Salvini a ribadire che «costa meno farlo, che non farlo, il Ponte sullo Stretto».
«Non voglio entrare nel merito di quello su cui stiamo lavorando con il capo di gabinetto e il capo del legislativo, perché qui ci sono storie ventennali di cause miliardarie e, quindi, bisogna sempre essere prudenti e annunciare una cosa solo quando la si è fatta. Ma stiamo studiando una soluzione che non comporti costi per lo Stato». È quanto il vicepresidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato, in occasione del convegno di Assimpredil Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili.
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