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Saldi in Sicilia e Messina: prevista una crescita della spesa del 10 per cento

Nella seconda giornata di saldi anticipati in Sicilia, arrivano le previsioni dell'ufficio studi di Confcommercio. Stimato un giro di affari di 4,7 miliardi di euro con una crescita del dieci per cento in più su scala nazionale. Crescono quindi le aspettative degli operatori del settore terziario sull'indotto che i saldi invernali potrebbero generare nelle prossime settimane. Gioca di anticipo la Sicilia dove i ribassi di fine stagione sono iniziati due giorni fa. Ma da domani si partirà anche nelle altre regioni.
Secondo Confcommercio, quasi sedici milioni di famiglie italiane faranno acquisti in questo periodo con un volume di spesa medio di circa 133 euro a persona. Cifre che inducono all'ottimismo dopo due anni di svendite condizionati dal Covid.
Alla luce di queste previsioni, il presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto, ha rinnovato l'invito a guardare con fiducia ai saldi, e dice: «Rappresentano una ottima opportunità di spesa oltre ad essere una iniziativa importante per il commercio». Una raccomandazione è rivolta pure ai consumatori affinché gli acquisti vengano effettuati nei negozi di Messina, per sostenere il tessuto produttivo locale ormai al collasso a causa della pandemia e della crisi economica ed energetica. Spine nel fianco per tanti imprenditori già costretti alla chiusura.
«L’invito è di comprare a Messina e direttamente in negozio - continua il dirigente dell’Unione generale dei commercianti -, evitando di lasciarsi sedurre dalle offerte, spesso poco trasparenti, delle vendite suo siti web. È importante sostenere le imprese del territorio e gli sforzi che i commercianti compiono ogni anno, per rendere più vivibile e interessante il centro storico e il centro commerciale naturale della città».
Tra le sette regole principali contenute nella guida all’acquisto sicuro di Confcommercio si segnalano: 1) Cambi, la possibilità di cambiare il capo scontato dopo che lo si è acquistato è generalmente a discrezione del negoziante. Ma se il prodotto risulta danneggiato o non conforme, in questo caso, diventa obbligatoria la riparazione o sostituzione. Nel caso in cui ciò risulti impossibile la riduzione o restituzione del prezzo pagato. L’acquirente però è tenuto a denunciare il difetto entro due mesi; 2) Prova dei capi, anche in questo caso non c'è un obbligo ed è a discrezione del commerciante; 3) Pagamenti, le carte di credito devono essere accettate dal negoziante; 4) Prodotti in vendita, tutti i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale e di moda. Dovranno inoltre essere ulteriormente deprezzati se non venduti entro un certo periodo di tempo; 6) Il Cartellino del prezzo, il negoziante è obbligato a indicare il prezzo normale, lo sconto e il prezzo finale; 7) Modifiche e riparazioni sartoriali, sono sempre a carico del cliente salvo accordi diversi.

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