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Messina, l’addio a Sandro Olimpio, il “re dei tornei amatoriali”

I suoi tornei amatoriali, partecipati e sentiti sul territorio, hanno segnato un'epoca tra i tantissimi appassionati di calcio, giovani e meno giovani, che si sono affrontati negli anni al “Campetto” che sorge nel cortile dell'istituto scolastico “Quasimodo”: Alessandro Olimpio ha lottato con tutte le sue forze per sconfiggere la malattia che lo ha reso fragile ma mai piegato finché è rimasto in vita, lasciando questa terra solo dopo avere dato tutto.
Anche sotto terapia e con cure limitanti, non ha mai lasciato, mentalmente e anche fisicamente, il suo lavoro che era anche la sua passione più grande, quella di organizzare competizioni che mettessero di fronte formazioni di amici, duelli sentitissimi ma poi finiti sempre in festa, con premiazioni, fuochi d’artificio, abbracci e sorrisi.
Ed è così che lo hanno ricordato in tanti nell'ultimo saluto, con la bara a transitare in quel rettangolo verde che lo ha reso un punto di riferimento nell'universo sportivo cittadino. Le squadre “replica” d'inverno e il duello tra rioni d'estate, ma anche tante altre iniziative. Una figura semplice ma capace di lasciare il segno, con ironia e competenza. Legatissimo a quello che faceva ma anche alla moglie e alla famiglia, quella di sangue ma anche tutte le persone che frequentando “Il Campetto” aveva umanamente “adottato”.

Migliaia i messaggi sui social di chi ha incontrato Olimpio in questi anni. Persone vicine come Maurizio Pintaudi, Orazio Stracuzzi, Lillo e i fratelli Sottosanti e Sandro Picciotto ma anche tantissimi appassionati, praticanti amatoriali ma anche tanti calciatori arrivati a buoni livelli, professionistico o semi, che avevano nel piccolo impianto un punto di riferimento, come l'attaccante Antonio Cannavò («solo chi l ha vissuto lo può capire, mamma mia quante risate, c'era qualcosa di unico, per tutti») e Salvo Trovato («Non preoccuparti di nulla, adesso riposati fratello mio, grazie per esserci stato sempre»).
E infine, la sintesi, di Daniele Broccio: «Sei e rimarrai leggenda nelle menti e nei cuori di chi ha apprezzato le tue idee sempre innovative, con uno sguardo rivolto al futuro, con i tuoi modi di fare che ti rendevano unico. Ora sicuramente sarai già al lavoro per organizzare tornei in paradiso».

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