Venerdì si fermeranno per 24 ore i lavoratori di Atm iscritti a Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl, Orsa e Faisa. Un’azione quasi unanime (manca solo la Cisl) e che chiama in causa tre quarti dei dipendenti dell’azienda. Dopo che ad aver incrociato le braccia, l’anno scorso erano stati i “tesserati” di Cgil e Uil, questa è la prima volta che si potrebbe assistere ad uno sciopero in massa.
«Reputiamo la misura ormai colma – dichiarano le sigle sindacali – e ci vediamo costretti a rispondere colpo su colpo alle ipocrite dichiarazioni di un’azienda che dice di essere disponibile al confronto ma che di fatto continua a procedere con atti unilaterali in spregio alle relazioni sindacali. Continuano propaganda e operazioni di facciata con cui i vertici Atm vogliono far apparire all’esterno l’idilliaca immagine di un’azienda perfetta che nella realtà, mal gestita, continua a calpestare fondamentali diritti dei lavoratori con atti autoritari e azioni unilaterali. L’Atm non accetta la semplice e legittima richiesta sindacale di operare con trasparenza nelle progressioni interne di carriera e risponde stizzita rivendicando invece la titolarità unica delle scelte , anche ad personam. I sindacati invece restano fortemente preoccupati da piani di esternalizzazione di attività che non rientravano nei progetti iniziali di questa azienda e da fiumi di procedure disciplinari contro i dipendenti che fanno di Messina un’anomalia tra le altre realtà del Tpl.
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