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Messina, piazza dello spaccio a Giostra: in appello ridotte 2 condanne

Lo stralcio dell’operazione “Festa in maschera”

Si chiude con due condanne, ridotte rispetto al primo grado, il processo-stralcio dei due riti ordinari per l’operazione antidroga “Festa in maschera”, su un gruppo ben organizzato che spacciava droga e che aveva la propria base operativa nel quartiere di Giostra. Il risultato di una lunga indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia.
In nove, a suo tempo, davanti al gup Fabio Pagana in udienza preliminare, avevano chiesto il giudizio con le forme del rito abbreviato, e quindi avevano ottenuto lo “sconto” di pena di un terzo, mentre in tre avevano invece scelto di proseguire con il rito ordinario. Si trattava adesso del processo a carico di Giusi Stracuzzi e Orazio Margurio (il terzo imputato fu assolto in primo grado). A Giusi Stracuzzi, che nel marzo scorso era stata condannata a ben 8 anni e 6 mesi di reclusione, ieri la pena è stata ridotta a 2 anni e 6 mesi oltre 9mila euro di multa, questo perché è stata assolta dal reato associativo con la formula “per non aver commesso il fatto”; i giudici hanno anche revocato per lei gli arresti domiciliari. È la compagna di Gaetano Mauro, ritento il capo dell’organizzazione, figlio di Carmelo Mauro “tirinnanna”, ucciso il 22 maggio del 2001 in un agguato mafioso. Per Orazio Margurio i giudici hanno deciso la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione, riducendo di soli due mesi la pena del primo grado, grazie ad una assoluzione parziale da un capo d’imputazione. I due imputati sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Carlo Autru Ryolo e Giuseppe Donato.

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