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Policlinico di Messina, il caso degli ex dirigenti finisce in tribunale

C’è una patata bollente, al Policlinico universitario, che è già al centro di un confronto con la Regione, ma presto arriverà in un’aula di tribunale. Al centro ci sono i provvedimenti con cui, il 30 settembre scorso, il commissario straordinario del Policlinico, Giampiero Bonaccorsi, ha revocato gli incarichi dirigenziali che erano stati conferiti a personale universitario - inquadrato inizialmente con la qualifica di “elevata professionalità” - perché ritenuti contrari a quanto previsto dal protocollo d’intesa tra Regione e Università. Il problema, però, è che il “ravvedimento” dei vertici del Policlinico potrebbe essere stato... tardivo.
Un intrigo sul quale il dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, vuol vederci chiaro, tanto da aver richiesto, a metà ottobre, un «necessario» tavolo tecnico. Tavolo che si è riunito una prima volta la scorsa settimana, ma il tema è complesso ed è già oggetto di un ricorso, presentato alla sezione Lavoro del tribunale di Messina dall’avvocata Antonella Russo.
“Protagonisti” della vicenda sono professionisti universitari equiparati a dirigenti medici in servizio nei reparti ospedalieri: un passaggio, scrive La Rocca a metà ottobre, avvenuto a suo tempo «con modalità non conformi» alla disposizioni di legge e «in assenza della prevista adozione di un decreto interministeriale». Ma al tempo stesso «si rilevano talune perplessità sulla tempistica dell’adozione degli atti di annullamento degli incarichi»: la legge assegna un termine «comunque non superiore a dodici mesi dall’adozione del provvedimento», mentre le revoche sono arrivate molto tempo dopo. Una vicenda di grande «complessità», ammette La Rocca.

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