Sconto di pena per un narcotrafficante messinese, che in primo grado si era visto affibbiare una condanna a 4 anni di reclusione in abbreviato. Al quarantaseienne Francesco Amante i giudici della Prima sezione penale della Corte d’appello hanno inflitto una pena di 3 anni e 2 mesi. L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Trovato, rispondeva del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, con la circostanza aggravante dell’ingente quantitativo. Infatti, lo scorso aprile, la Squadra mobile lo aveva sorpreso con più di 21 chilogrammi di droga, tra hascisc e marijuana, pari a oltre 120mila dosi, trasportati a bordo di un autocarro.
I fatti
Sono le 21.50 del 27 aprile quando agenti della Questura, nel corso di servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dello spaccio di stupefacenti, effettuano un controllo veicolare agli imbarcaderi della Rada San Francesco. Vicino all’uscita del “serpentone”, notano un autocarro Hyundai, di proprietà di Amante, appena sbarcato dal traghetto “Telepass”. Invitato a scendere, il conducente mostra irrequietezza, forse perché nasconde qualcosa. In effetti, dentro un borsello di colore bianco e nero, i poliziotti trovano un piccolo involucro di cellophane contenente sostanza erbacea, risultata essere, al successivo narcotest, un derivato della canapa indiana, per un peso lordo di 1,72 grammi. Amante viene accompagnato alla caserma Calipari, in modo che il suo mezzo possa essere perquisito a fondo. Nel cassone, tra cassette di legno destinate ai prodotti ortofrutticoli, ci sono 15 buste trasparenti con all’interno marijuana, in un sacco nero 10 panetti contenuti a loro volta in un sacchetto azzurro di plastica, tutti riconducibili a sostanza stupefacente.
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