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Messina, discarica a Gravitelli: in 5 rispondono al gip e altrettanti fanno scena muta

Bocche cucite da parte dei tre Mancuso, i loro dipendenti si discolpano, Mangano parla per oltre due ore: non è mia la firma

In cinque hanno risposto alle domande. E altri cinque invece hanno scelto di fare scena muta. Si è conclusa solo nel pomeriggio di ieri la prima tornata degli interrogatori di garanzia davanti al gip Monica Marino, per le dieci persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito delle recente inchiesta sul traffico di rifiuti speciali nel sito abusivo di Gravitelli della Direzione distrettuale antimafia e della Guardia di Finanza. Ai domiciliari sono finiti gli esponenti del gruppo Mancuso, Daniele con i figli Giuseppe e Andrea, e poi una serie di autisti e operai che lavoravano per la loro ditta, la “Sofia.it soc. coop. sociale onlus”. Si tratta di Antonio Maita, Fabio Mangano, Giuseppe Mangano, Antonino Marino, Letterio Mondo, Giuseppe Puliafito e Antonino Romeo. Sono assistiti dagli avvocati Filippo Mangiapane, Caterina Cavallaro, Pietro Luccisano, Marcello Mangraviti, Simona Arasi, Antonino Garozzo, Antonella Russo, Antonio Amata, Giuseppina Nicita e Antonia Pimpo.

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