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Messina, edilizia giudiziaria: Neri: «Nei nuovi palazzi tutto il settore civile»

I temi dell’edilizia giudiziaria a Messina ormai da oltre un trentennio sono praticamente divenuti una vera e propria ridicola farsa senza soluzione alcuna, tra decine d’ipotesi mai realizzate. E Palazzo Piacentini continua a “scoppiare”, in bilico tra uffici poco sicuri e scantinati stracolmi. Adesso c’è sul piatto l’ennesima svolta, con l’annuncio a settembre del sindaco Federico Basile dell’acquisto da parte del Comune per le esigenze giudiziarie dei due palazzi storici di via Garibaldi, quelli dell’ex Cassa di Risparmio e dell’ex Banco di Roma, oltre all’opzione del palazzo di via Capra dell’Inps già avviata. Per capire il futuro prossimo dell’edilizia giudiziaria abbiamo intervistato il presidente facente funzioni della Corte d’appello Sebastiano Neri, che regge le sorti dell’ufficio già da diversi mesi.

Facciamo capire a tutti cosa rimarrà nel Palazzo di giustizia storico, Palazzo Piacentini, e cosa andrà invece nei nuovi edifici di via Garibaldi?

«A Palazzo Piacentini dovrebbero rimanere gli uffici di rappresentanza, a cominciare dall’ufficio del primo presidente della corte d’appello, e poi gli uffici di procura e procura generale, le sezioni penali di tribunale e corte d’appello. Nello specifico se resterà qualcos’altro non lo so ancora dire perché abbiamo una miriade di diramazioni, abbiamo il Centro per la formazione, quindi probabilmente questo rimarrà a Palazzo Piacentini, fare anticipazioni analitiche in questo momento non è possibile».

Mentre in via Garibaldi cosa avremo?

«All’ex Cassa di Risparmio dovrebbe andare tutto il tribunale civile, e nell’ex Banco di Roma dovrebbe andare tutta la corte d’appello civile, ovviamente non parlo solo degli uffici dei magistrati ma anche delle cancellerie e di tutto l’apparato che serve a far funzionare questi uffici giudiziari».

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