Dal pessimo stato di manutenzione dell’impianto alla non corretta tenuta del registro di carico-scarico (con l’impossibilità di verificare la correttezza del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti), fino alla rottura di alcune parti e all’assenza di autorizzazione allo scarico in mare, scaduta nel 2017. Sono diverse le anomalie contestate dalla Capitaneria di Porto nella gestione del depuratore di Sant’Alessio Siculo, sequestrato dalla Procura. Gli indagati sono tre, l’attuale vicesindaco Giovanni Foti (all’epoca sindaco), l’arch. Gaetano Faranna (ex responsabile dell’Ufficio tecnico) e Caterina Agata Italia Sapienza, rappresentante legale della ditta “Rizzotti Costruzioni” di Catania, che ha gestito l’impianto fino al 2020, accusati a vario titolo di omissione di atti d’ufficio, getto pericoloso di cose e inadempimento di contratti di pubbliche forniture.
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