Pochissimi depuratori funzionanti, tanti strutturati in modo non adeguato secondo la normativa del 1999 e ormai vetusti, altri ancora non autorizzati o abbandonati, senza contare che qualche Comune non è nemmeno fornito di impianto.
È il quadro che emerge, relativamente alla zona ionica, dalla relazione finale sulla depurazione delle acque reflue in Sicilia, stilata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali.
Un lavoro certosino, svolto consultando l’attività di vigilanza e controllo di Guardia costiera, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Carabinieri, unitamente a sopralluoghi svolti dai parlamentari, con una raccolta dati andata avanti fino a metà 2021. Gli unici comuni con l’autorizzazione allo scarico valida sono S. Teresa di Riva, Roccalumera e S. Domenica Vittoria.
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