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Messina, tutti i nodi legati all’emergenza demografica: discesa in picchiata

Le questioni economico-sociali e occupazionali sono strettamente correlate a quanto sta accadendo in termini statistici nella nostra città. I drammatici indici di invecchiamento. Il gap che aumenta tra i tassi di mortalità e natalità. La necessità di avere ancora più presenze straniere

Al 31 dicembre del 2001 eravamo 251mila 710. Da lì è cominciata la discesa in picchiata: 249.351 nel 2002, 246.323 nel 2005, 241.756 nel 2011, 238.439 nel 2015, 229.280 nel 2018, 222.329 nel 2020, 219.417 al marzo 2022. In due decenni abbiamo perso una fetta di popolazione superiore ai 32mila residenti. È o non è quella demografica la più grave emergenza per la città di Messina?
E tutto è collegato, tutto s’intreccia, le questioni occupazionali, i nodi infrastrutturali, le prospettive economiche, i modelli di welfare, il futuro delle nostre scuole e delle facoltà universitarie. Oggi la materia più importante, prima di assumere decisioni politiche, è la Statistica, non c’è alcun dubbio.
Di spopolamento si va dicendo e scrivendo da anni e anni, quindi apparentemente non c’è alcuna novità. E invece sì, perché e le previsioni che stanno emergendo per la fine del 2022 e per il prossimo anno segnalano un ulteriore calo, con conseguenze sempre più pesanti sulla vita complessiva della città. Si pensi a un dato: mentre in 21 anni, sono “sparite” oltre 32mila persone, il numero degli over 65 è aumentato in misura esponenziale, passando dai 45mila del 2002 ai 55mila del 2022. L’indice di vecchiaia – che rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione ed è il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni e quello dei giovani fino ai 14 anni – è passato da 117,3 del 2002 all’attuale 191,1, il che significa che per ogni cento giovani ci sono 191 anziani, ma anche in questo caso le cifre, secondo le stime al 31 dicembre 2022, dovrebbero far incrementare il “gap”, arrivando probabilmente a un indice di vecchiaia pari a 200, cioè per ogni 100 giovani ci sono 200 ultrasessantacinquenni.

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