Demolizione delle opere realizzate abusivamente e chiusura dell’attività. È il destino che spetta al “Paradise International Camping” di Letojanni, secondo la sentenza definitiva emessa dal Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo al termine del contenzioso amministrativo avviato dai proprietari e gestori della struttura di contrada Milianò, l’ing. Pietro Leo e la società “Rapida Sas” (di cui è titolare la moglie), contro il maxi ordine di abbattimento emanato dal Comune nel novembre 2019 e il provvedimento di revoca dell'autorizzazione ad esercitare l'attività turistica, siglato a giugno 2020 a causa dei gravi abusi urbanistici riscontrati.
In primo grado al Tribunale amministrativo regionale era arrivata già una sconfitta e adesso i giudici hanno respinto anche l’appello ritenendolo infondato, condannando Leo e la società di famiglia, rappresentati dall’avv. Fabio Saitta, al pagamento di 3.000 euro di spese di giudizio al Comune, difeso dall’avv. Salvatore Gentile, compensando le spese nei confronti della “Al.Ma Srl”, società proprietaria dell’area adiacente dove è prevista la costruzione di un complesso turistico, che si è costituita “ad opponendum” con l’avv. Nicolò D’Alessandro per chiedere il rigetto dell’appello.
Il Cga ha stabilito che “la presenza dell’istanza di sanatoria non determina alcuna paralisi dei poteri repressivi dell’Amministrazione comunale, producendo il solo effetto di una sua temporanea inefficacia, fino all’esito dell’istanza di sanatoria”, e che “l’ordine di demolizione, in presenza di abusi edilizi accertati, può essere emanato anche a distanza di un considerevole arco temporale, non potendo ontologicamente sorgere alcun affidamento legittimo in capo all’autore dell’abuso o ai successivi proprietari” senza che debba essere sorretto “da specifica motivazione su ragioni di interesse pubblico, che sono ipso iure esistenti, o sulla comparazione di questi ultimi con gli interessi privati coinvolti”.
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