Diventa un caso politico la vicenda sollevata da un imprenditore di Caprileone al quale è stata recapitata una bolletta di pagamento di quasi 22.000 euro per la fornitura dell'energia elettrica. Si tratta di Nunzio Campisi, titolare del ristorante e sala ricevimenti Antica filanda, posta lungo la Strada Provinciale che collega Caprileone ai centri montani. Dopo l'incredulità, la rabbia e lo sconforto hanno preso il sopravvento. "Ho chiesto spiegazioni alla ditta che si occupa delle forniture per mio conto" dice Campisi. "La risposta è stata netta: non c'è nulla da fare. Mi è stato detto che c'è il rischio di ulteriori aumenti. Intanto, in un mese siamo passati da 24 a 50 centesimi al kilowatt/ora. Quindi, facendo un esempio per rendere più chiara la situazione, già 10 lampadine da 100 costano 50 centesimi l'ora. Negli anni pre-pandemia in media in un anno spendevo per l'energia elettrica dai 70 agli 80.000 euro. Quest'anno la previsione è di toccare quota 300.000 euro. Significa lavorare a vuoto, perché con tutte le spese, e non parliamo solo di fornitura elettrica, in questo modo non avremo nessun guadagno, anzi, ci stiamo rimettendo con i clienti con cui abbiamo chiuso contratti mesi fa e a cui non possiamo chiedere un rincaro per l'elettricità". Sulla vicenda interviene l'Amministrazione comunale. Siamo vicini alle famiglie e alle imprese nella morsa del caro bollette. Il più che lecito grido d'allarme lanciato da Nunzio Campisi è emblematico di una criticità che, a livello internazionale, non può più essere sottovalutata.