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A Barcellona né Pronto soccorso, né reparti chiave. Il sindacato punta l’indice sui politici

Il grave caso “Cutroni Zodda”, il fu Presidio di base della seconda città della provincia

La delicata situazione dell’ospedale cittadino continua a tenere banco con nette prese di posizione. Sempre più dure dure, vista una condizione attuale che non registra evoluzioni concrete. Da ultimo, in ordine di tempo, l'intervento del neo segretario generale del sindacato Uil Fpl di Messina Livio Andronico. «L'ospedale di Barcellona, in più occasioni, – ricorda in premessa – ha subito declassamenti di importanti unità operative di base, essenziali per riconoscimento stesso della struttura ospedaliera. Anche recentemente – sferza il segretario Uil – qualche organizzazione sindacale, ispirata da chissà da quali motivi, ha proposto il trasferimento del personale del Pronto soccorso presso il presidio ospedaliero di Milazzo, acclarando cosi in via definitiva la chiusura del nosocomio di Barcellona».
Sulla scorta di quanto emerso nei giorni scorsi in merito al sovraffollamento del Pronto soccorso mamertino, sui cui deve riversarsi l’intera utenza barcellonese, Andronico precisa che la ben nota problematica del Cutroni-Zodda, «che da diversi anni ci vede in prima linea per cercare di comprendere le scelte aziendali e la destinazione definitiva della Unità operativa di Medicina e Chirurgia, di accettazione ed urgenza, quanto apparso recentemente negli organi di stampa ci lascia alquanto perplessi». Poi chiarisce: «La gestione inefficace adottata dai vari manager ha contribuito a generare una serie di inottemperanze che ancora oggi comportano una condotta che fa rimanere bloccati nella fase del dubbio decisionale. Ovvero –interroga la Uil – quale sarà il destino del Pronto soccorso generale di Barcellona e di tutto il Presidio ospedaliero?». L’interrogativo se la struttura rimarrà “Covid Hospital” oppure verrà riconvertita, cosi da garantire, oltre alla rete dell'emergenza urgenza, anche le specialità precedentemente esistenti.

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