Ricostruita in un lampo la furibonda lite familiare di Camaro San Paolo e disposto l’arresto nei confronti del presunto aggressore: Giuseppe Santamaria, 33 anni, ritenuto responsabile dell’accoltellamento di un cugino trentacinquenne. Una misura di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dai militari dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore Roberto Conte, nei confronti dell’indagato difeso dall’avvocato Alessandro Trovato. Sul suo capo pende l’accusa di tentato omicidio. Ciò in quanto «con un pretesto» avrebbe attirato il cugino nell’abitazione della nonna e, qui, approfittando di un momento di distrazione della vittima, «l’accoltellava alla schiena, poi la schiaffeggiava sul collo e, infine, le infliggeva una nuova coltellata alla tempia sinistra». Il motivo di cotanta rabbia è stato inquadrato dai carabinieri della Compagnia Messina Centro, coordinati dalla comandante Alice Candelli, in una “vendetta trasversale” per questioni sentimentali. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina