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Ponte sullo Stretto, l’intervento “a gamba tesa” di Beppe Sala

Hanno suscitato un vespaio di polemiche le dichiarazioni del sindaco milanese in merito al Ponte sullo Stretto, «inutile se non dannoso»

Quelle parole pesano, appaiono immotivate e inopportune, soprattutto perché scritte da un amministratore serio, sindaco della più importante città italiana, Milano, la locomotiva del Paese. «Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha mostrato concretamente cosa significhi credibilità: un decreto da 17 miliardi per alleviare le difficoltà di persone, famiglie, imprese. Per esempio, la proroga delle bollette e delle misure per i carburanti, la rivalutazione delle pensioni. Gli indici di occupazione, pur sapendo che c’è ancora moltissimo da fare sul tema lavoro, sono ai massimi dal 1977. Ma ci sono nuvole all'orizzonte, il premier lo ha detto chiaro e tondo. Preferite questa credibilità concreta o proposte inutili se non dannose come il Ponte sullo Stretto? Vedete voi». Ecco quanto ha dichiarato Beppe Sala, affermazioni che la Gazzetta ha riportato già ieri e che hanno scatenato un vespaio di polemiche.

Sala è un esponente politico di rilievo nazionale ma, nella sua veste, è sindaco metropolitano del capoluogo della Lombardia. Che si occupi delle questioni dello Stretto è un fatto che va fuori dalle sue competenze, a meno che non stia coltivando l’ambizione di essere il prossimo premier della coalizione di Centrosinistra. Sala parla dello Stretto, e del Ponte, noi parliamo delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Un evento sportivo di indubbio rilievo, che non si sa, al momento, quanto potrà costare. Il budget originario era di 1 miliardo 300 milioni di euro, ma la cifra è destinata a sforare di molto, come accade sempre nel nostro Paese, e non solo al Sud.
La ripartizione delle somme è stata effettuata al termine di un vertice romano, presieduto dal ministro Enrico Giovannini (che su questi temi non insedia Commissioni tecniche e non affida studi di fattibilità per verificare quanto è stato già verificato nel passato...): il 50% va alla Lombardia, il 25% al Veneto, il 20% al Trentino e il 5% all'Alto Adige. Ben 324 milioni serviranno a finanziare opere stradali e ferroviarie, 70 sono destinati a interventi definiti “a beneficio della collettività”. Il Pnrr aveva già stanziato imponenti somme per opere infrastrutturali al Nord, quelle delle Olimpiadi invernali vengono da fonti di finanziamento speciali. Il nuovo stadio del ghiaccio nella località di Miola, in quel di Baselga di Piné, sapete quanto dovrebbe costare? Si parla di 180 milioni di euro (il progetto, però, al momento, è stato respinto).

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