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Messina, varato il nuovo Piano di Riequilibrio: i debiti passano da 550 a 155 milioni

Federico Basile davanti alla sede della Corte dei Conti

Messina ci riprova. Il nuovo di Riequilibrio della città, ieri sera, alle 20.10 è stato votato dal consiglio comunale. E Penelope riprende a tessere, verrebbe da dire, la sua tela. È del 2012 il primo vagito di un documento che puntava a far rientrare Palazzo Zanca dalla montagna di debiti maturati nei precedenti decenni . In dieci anni non si è ancora arrivati all’approvazione definitiva, Adesso riprenderà l’attesa degli esiti della commissione ministeriale, prima, e della Corte dei Conti, dopo. ma è pur vero che la fase di accantonamento, almeno quella, è partita. Ieri sera, come era facile prevedere, il Piano di Riequilibrio è passato ad ampia maggioranza. Con una annotazione. Alla quarta seduta, i presenti al momento del voto erano solo 22 su 32 consiglieri. Hanno votato positivamente in 18, la maggioranza d’aula, mentre si sono astenuti in 4 (Antonella Russo del Pd, Libero Gioveni e Dario Carbone di Fdi e Giandomenico La Fauci di Ora Sicilia).

Il documento, cancella e aggiorna la versione 2018 del Piano, quella definita Salva Messina. L’aggiornamento riguarda in particolar modo le cifre, più che il metodo con cui la città dovrà evitare il fallimento. E allora i debiti da onorare passano da 550 milioni a 155 e di conseguenza anche quanto ogni anno deve accantonare il Comune per onorare il suo “mutuo” si riduce in maniera notevole. Il grosso del taglio dei debiti è dovuto all’espunzione di una serie di passività in capo a società partecipate che sono in fallimento o liquidazione (MessinAmbiente e Atm azienda speciale) e poi la riduzione del fondo rischi straordinari, del disavanzo tecnico da riaccertamento straordinario (61 milioni) e poi della ottimo taglio ai debiti fuori bilancio con le rateizzazioni e il taglio del 50% concordato con i creditori.
Le misurePer rientrare dal debito di 155 milioni entro il 2033 saranno otto le misure. 1) Contrasto evasione ed elusione tributaria: 29 milioni; 2) Riduzione dei costi Fitti passivi: 7,8 mln; Minori spese mutui (16,3); Riorganizz./razionalizzazione Servizi Sociali (53,7); Riduzione costi della Politica (5,7); Riorganizz./razionalizzazione Imp. Sportivi (4,8); Riorganizz./razionalizzazione servizi Municipali (3,9); Risparmio energetico (15,2); Risparmi spese del Personale (18,3). Tutte azioni gia avviate e che avranno un peso economico sul bilancio dell’ente assai diverso a partire dal 2023.

 

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