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Piano di riequilibrio: Messina e Palermo, ancora ai ferri corti

Armao fa riferimento alle contestazioni della Corte dei Conti e Basile replica duramente: «Non sa assolutamente nulla di questa e di altre vicende, e continua ad attaccare la città»

«Discutere di bilancio con un personaggio da avanspettacolo e che per di più ha lasciato Messina senza riequilibrio finanziario per le sue ambizioni politiche è arduo, ma occorre provarci. L'impugnativa di alcune disposizioni della legge regionale di stabilità non riguarda alcuna norma di rilievo finanziario. Come spesso avviene De Luca fa solo speculazione elettorale. Più che lacrime di coccodrillo Messina aveva diritto ad un Piano di riequilibrio e proprio ieri questo ha contestato la Corte dei Conti».
Sono queste le dichiarazioni del vicepresidente della Regione Gaetano Armao, che hanno acceso l’ennesimo conflitto istituzionale tra la Giunta regionale guidata da Nello Musumeci e l’Amministrazione comunale di Messina, prima con Cateno De Luca, poi con Federico Basile.
E proprio Basile sferra il contrattacco nei confronti dell’assessore regionale: «Come spesso accade ed è accaduto in passato Armao tende a parlare di alcuni argomenti, forse tutti, senza avere la cognizione di quello che dice, o almeno non si comprende sulla base di quale fonte possa rilasciare alcune dichiarazioni. Apprendo dalle sue parole – sottolinea Basile – che di recente la Corte dei Conti avrebbe contestato il Piano di Riequilibrio adottato dalla mia Amministrazione, che ha di fatto salvato il Comune di Messina dal dissesto finanziario proprio per avere raggiunto importanti risultati che hanno ridotto i debiti da 552 a 142 milioni. Non so se Armao abbia notizie o documenti che attestino contestazioni formali e se le ha, lo pregherei di renderle note. In realtà, il Comune di Messina non ha mai avuto contestazioni sul Piano di riequilibrio, se non mere osservazioni alle quali si è puntualmente replicato nel mese di febbraio del 2022 proponendo una rimodulazione proprio per aggiornare a ribasso la massa debitoria, a seguito delle azioni intraprese. È invece del 18 luglio scorso, l’ulteriore comunicazione che, per effetto della successiva rimodulazione operata dal commissario straordinario Leonardo Santoro, nominato dal Governo Musumeci, sottolinea come a seguito della rimodulazione il Piano debba tornare al Ministero per la sua valutazione.

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