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La maxi operazione di febbraio a Barcellona: udienza per 67 in Corte d’Appello

L’indagine della Dda e dell’Arma sul ritorno del clan dei “Barcellonesi” e vari altri reati

Il Gip del Tribunale di Messina Simona Finocchiaro, su richiesta dei magistrati della Dda, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio ed i sostituti Fabrizio Monaco, Antonella Fradà e Francesco Massara, ha notificato il decreto di fissazione dell'udienza preliminare per il 9 settembre, nell'aula della Corte d'appello: vi dovranno comparire le 67 persone, tutte raggiunte il 22 febbraio scorso da misure cautelari di diversa natura perché indagate a vario titolo: tra i reati contestati l’associazione a delinquere di tipo mafioso, l’estorsione, lo scambio elettorale politico mafioso, il trasferimento fraudolento di valori, la detenzione e porto illegale di armi, l’incendio doloso; l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, la detenzione ai fini di spaccio, lo sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso, o il favoreggiamento della stessa mafia. Quest'ultimo reato è stato contestato a ben 10 tra commercianti ed imprenditori di Barcellona, Milazzo che, contrariamente all'esito investigativo delle indagini, avrebbero negato di aver subito richieste estorsive e di aver subito imposizioni per l'assunzione di servizi di vigilanza mai richiesti. Per la prima volta, infatti, nello stesso procedimento giudiziario – senza ricorrere a stralci per giudizi separati – il 9 settembre dinanzi al gup Simona Finocchiaro, compariranno per rispondere di favoreggiamento nei confronti di noti esponenti mafiosi che pretendevano il pagamento del pizzo.

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