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Capo d’Orlando, è boom di furbetti dell’Imu: il piatto del Comune piange

Capo d’Orlando, nel solo anno 2017 erano ben tremila. Presentato il conto ai morosi. Stasera Consiglio

A Capo d’Orlando, il vizietto di non pagare tasse e tributi ha superato ogni soglia immaginabile, facendo precipitare la città nel limbo del pre-dissesto. Solo nel 2017, avrebbero evaso l’Imu parzialmente o totalmente ben 3.000 utenti o quasi, visto che gli avvisi di pagamento spediti in queste ore tramite Poste Italiane sono proprio tanti. Per la spedizione, Palazzo Europa anticiperà per affrancature la somma di 13.800 euro, che dovrebbe poi recuperare dagli stessi morosi. Solo il totale recupero di questa somma e degli altri tributi evasi negli anni successivi per un totale di venti milioni di euro (solo l’Imu è 5.500.000 euro mentre la Tari 9.500.000 euro), permetterà al Comune di evitare il dissesto, così come il Piano di riequilibrio che Palazzo Europa sta preparando, prevederebbe.
Proprio di questo si parlerà in Aula stasera, alle 20, durante il consiglio comunale straordinario convocato dal presidente Cristian Gierotto. Lo ha fortemente voluto la minoranza, così da consentire a tutti i consiglieri di prendere atto della nota della Corte dei conti con la quale intima di comunicare entro sessanta giorni le misure adottate per il riequilibrio del bilancio e il rientro del dissesto. Al 31 dicembre del 2020, il dissesto era stato quantificato dalla Giunta Ingrillì in 43.094.505 euro e lo stesso Esecutivo, nella relazione d’accompagnamento al rendiconto, evidenziò che era necessario «valutare il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale non essendo sostenibile il ripiano in tre anni».

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