L'ordinanza risale a due mesi addietro, ma i diretti interessati non hanno fatto nulla e di contro in alcune zone si sono registrati incendi. Così il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, ha deciso di passare alle maniere forti e operare interventi sostitutivi con addebito delle spese sostenute oltre alla sanzione prevista dalla legge nei confronti dei proprietari di terreni incolti. In particolare alla messa a nudo del terreno e al taglio di siepi, erbe e rami che si protendono sulle strade stesse, nonché alla immediata rimozione di tutti i residui derivanti da tale pulitura, depositandoli -ove non sia possibile distruggerli - all’interno della proprietà a distanza di sicurezza non inferiore a 20 metri dal ciglio o dalla scarpata delle strade. Tale distanza dovrà essere raddoppiata lungo le linee ferroviarie, l’autostrada, l’asse viario e lungo gli stradali dove sono in corso lavori di stesura di asfalto. I proprietari e/o conduttori di aree agricole non coltivate, aree verdi urbane incolte, i proprietari di villette e amministratori di stabili con aree a verde, di cantieri edili e stradali, di strutture turistiche, artigianali e commerciali con annesse aree pertinenziali, dovranno provvedere a effettuare i relativi interventi di pulizia a propria cura e spese dei terreni invasi da vegetazione, mediante rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per l’incolumità e l’igiene pubblica, in particolar modo provvedendo alla estirpazione di sterpaglie e cespugli, nonché al taglio di siepi vive, di vegetazione e rami che si protendono sui cigli delle strade e alla rimozione di rifiuti e quant’altro possa essere veicolo di incendio.