«Il Cda, nella completezza dei suoi membri, della Fondazione Barone Giuseppe Lucifero di S. Nicolò, di cui sono attualmente presidente, nel chiaro perseguimento di principi di legalità, esprime piena fiducia nell'azione della magistratura e degli inquirenti e precisa che farà tutto il possibile, per quanto di propria competenza, per difendere quest'area da possibili ingerenze esterne che ne offendono l'integrità».
La presa di posizione è della presidente dell’Ipab di Capo Milazzo, Maria Teresa Collica, dopo le notizie riportate ieri dalla “Gazzetta” a proposito di una indagine della magistratura relativa alla “presunta” infiltrazione criminale-mafiosa sul promontorio e nella fattispecie alla Baia di Sant’Antonio. In merito la presidente Collica ha aggiunto nella sua nota che «il sentiero che porta verso uno dei posti più belli del comprensorio, la Piscina di Venere, peraltro, tornerà presto nella piena disponibilità della Fondazione per garantirne una gestione congiunta con l'Area Marina Protetta”. Tutelare la bellezza di questo “paradiso” –conclude – è anche questo».
In città la notizia dell’indagine ha comunque sorpreso solo in parte gli ambienti politici. Il sindaco Midili, pur preferendo in questa fase non rilasciare commenti, ha ricordato che già nel settembre scorso era intervenuto sulla Fondazione Lucifero, in occasione delle dimissioni del presidente Vincenzo Ciraolo e del consigliere Francesco Iannucci, esprimendo, “dopo aver letto le loro motivazioni” le sue preoccupazioni e invitando la Regione “a fare le opportune valutazioni per poter ripartire in maniera diversa con un Cda che, in serenità e senza contrasti o peggio, scontri, porti avanti quella progettualità finalizzata da un lato all’impegno per i bambini ed i soggetti fragili, dall’altro a conservare e valorizzare il ricco patrimonio esistente”.
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