Per effetto di quanto votato nei giorni scorsi dall’Ars, il Referendum su Montemare dovrebbe essere l’ultimo, in Sicilia, per il quale si adotteranno le vecchie regole. Esulta il Comitato per il No: «È un grande risultato, cercato e voluto. Sono state approvate le modifiche alla legge regionale 30 del 2000 (Testo degli Enti locali della Regione siciliana) da noi richieste in questi mesi, modifiche sostanziali che hanno riguardato l'art. 8 e che, nello specifico, hanno previsto l’aumento del numero minimo di abitanti necessario per l'istituzione di un nuovo Comune (portandolo a 10.000 rispetto ai precedenti 5.000 con la modifica al comma 6, e non contemplando più alcuna deroga a tale limite grazie all'abrogazione del comma 6 bis). Ed è stato eliminato il meccanismo del doppio quorum (con l'abrogazione del comma 7 ter). Un risultato, questo, raggiunto dopo mesi di lavoro e interlocuzioni – insiste il presidente del Comitato Alfredo Mangano – e la cui approvazione all’Ars dimostra la bontà del nostro lavoro e delle argomentazioni a supporto. Montemare è insostenibile e ci costringerà a votare con un meccanismo malato e anti-democratico come quello del doppio quorum, ma adesso abbiamo la certezza che sarà l'ultimo, sarà l'ultimo dispendio inutile di soldi pubblici e l'ultima occasione per aizzare fratelli e sorelle di una stessa terra gli uni contro gli altri, con la speranza che da ora in avanti si guardi al solo esclusivo interesse del territorio». Il Comitato ringrazia i deputati regionali messinesi per il loro impegno, «in particolare l’on Catalfamo che ha presentato l'emendamento e ci ha supportato in questo percorso, nonché l'on. Elvira Amata per aver inserito l'emendamento in finanziaria che concede ulteriori fondi per le Municipalità e, dunque, per la gestione del nostro territorio».
E adesso? «E adesso continueremo a pieno ritmo la nostra campagna referendaria – dichiara Mangano –, il 12 giugno bisognerà dare una risposta netta e definitiva a Montemare, una risposta politica che siamo certi le urne daranno. Montemare non potrà nascere poiché ha molto meno di 10.000 abitanti, dunque ai sensi della legge non è costituibile (e ricordiamo che questo è un referendum consultivo) ma con una chiara volontà popolare espressa non vi saranno più appigli per qualche secessionista e Montemare potrà, finalmente, diventare un lontano ricordo». E sul tema, in un confronto con il Comitato del No, è intervenuto nei giorni scorsi Federico Gusmeroli, esperto in fusione dei Comuni e gestione dei servizi, il quale ha spiegato perché, anche sul piano tecnico, i micro-Comuni «sono insostenibili».
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