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Messina, l'incendio del bus. L'Atm: "Era un mezzo di riserva". A Roma il caso "Flambus"

"Le immagini dell’enorme incendio che questo pomeriggio al capolinea di Gazzi ha devastato un bus Atm Spa sono inquietanti e subito il pensiero di questi sindacati va alla tutela della sicurezza di lavoratori e utenti". Così esordiscono i segretari di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina- che aggiungono: “Augurandoci che in questa occasione i danni si limitino a quelli materiali e nessuna conseguenza si riscontri per l’autista coinvolto a cui va il nostro primo pensiero, reputiamo necessario che il commissario del Comune di Messina, ingegnere Leonardo Santoro, nella qualità di socio unico di Atm Spa , attivi da subito un’indagine interna mirata a comprendere le cause dell’incidente accertando se vi fossero precedenti segnalazioni da parte del personale di guida in merito a criticità che possano ritenersi tra le cause dell’incendio oggi verificatosi al mezzo. Senza voler fare alcun sterile allarmismo - concludono Filt Cgil e Uiltrasporti - riteniamo che occorra fare massima chiarezza sulla vicenda, per tutelare lavoratori e utenti, e per questo reputiamo opportuno il coinvolgimento degli organi esterni a tal fine preposti".

La replica Atm

In merito all’incendio che ha coinvolto un bus di ATM al terminal Zir, si sottolinea che non si registrano feriti o danni ai passeggeri. L’incendio è scoppiato quando il mezzo si era già fermato al capolinea e non aveva viaggiatori a bordo, il personale in servizio è prontamente entrato in azione per bloccare le fiamme ma si è reso comunque necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Il bus era uno dei veicoli acquistato da ATM in liquidazione ed utilizzato come mezzo di riserva in caso di necessità. “Non possiamo non esprimere disappunto – dichiara il presidente di ATM Giuseppe Campagna – verso i soliti sciacalli che gioiscono davanti alle difficoltà e agli imprevedibili eventi che coinvolgono l’azienda. Proprio relativamente alla nota dei sindacati CGIL e UIL, si sottolinea che il mezzo era regolarmente revisionato e controllato dalle nostre officine e che ATM S.p.A. ha un alto livello di tutela e attenzione verso il proprio personale”.

Il caso "Flambus " a Roma

Ben più grave e neanche paragonabile quello che avviene nella capitale. Quasi 250 vetture danneggiate dalle fiamme o bruciate del tutto dal 2016 ad oggi. A Roma, il fenomeno dei cosiddetti "Flambus", o meglio dei bus incendiati, tra mezzi Atac (l'azienda che gestisce gran parte del sistema di trasporto pubblico locale a Roma) e Tpl (il consorzio che gestisce le linee di periferia), è diventato ormai una triste costante, al pari dell'emergenza cinghiali. Poco importa se l'incendio sia doloso o accidentale. I numeri, rappresentativi di un fenomeno troppo frequente, sono allarmanti: nel 2016 sono stati 36 i casi di mezzi andati in fiamme. Nel 2017 gli episodi sono stati 46, 44 nel 2018, 45 nel 2019. Piccolo calo (30) nel 2020, e chissà se la diminuzione si spiega solamente con i vari lockdown imposti dalla pandemia. Nel 2021 siamo tornati a quota 45.

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