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Messina, centri di massaggi cinesi: ridotte due condanne

Vicenda ridimensionata in appello

Vicenda processuale ridimensionata dopo il passaggio in appello per un troncone dell’operazione “Pechino” sui falsi centri estetici gestiti da cinesi tra Messina e Giardini Naxos, dove c’erano ragazze orientali che secondo l’accusa iniziale si prostituivano. In questo processo erano coinvolti la 32enne Sun Chungui e la 52enne Xu Linguei, rispettivamente difese dagli avvocati Salvatore Carroccio e Riccardo Magarelli di Torino. Il collegio di secondo grado presieduto dal giudice Francesco Tripodi per Sun Chungui ha riformato la sentenza di primo grado, assolvendola dal reato di sfruttamento della prostituzione, mentre per l’altra accusa (capo A), l’ha condannata a un anno (pena sospesa). In primo grado la donna era stata condannata in abbreviato a 5 anni e 4 mesi. I giudici hanno poi condannato Xu Linguei alla pena (sospesa) di un anno e 8 mesi (aveva subito la stessa pena della Chungui in primo grado). In questa vicenda la Cassazione, nel giugno scorso, aveva annullato una prima ordinanza del TdL, e il Riesame in sede di rinvio aveva disposto la liberazione di tutti gli indagati a dicembre.

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