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La "cresta" sui rifiuti del Papardo, tre rinvii a giudizio

Gina Landro, Massimo Caraci e Santo Campailla a processo il 10 febbraio prossimo

L'ospedale Papardo di Messina

Si è conclusa con tre rinvii a giudizio e due patteggiamenti l’udienza preliminare per l’inchiesta che ruota attorno ad un presunto giro di rimborsi maggiorati nella raccolta dei rifiuti dall’ospedale Papardo. Al vaglio del gup Ornella Pastore i risultati di un’indagine di Procura e Guardia di finanza che ha visto indagate cinque persone. Al termine dell’udienza preliminare, il procedimento si è diviso in due parti: in tre hanno scelto l’ordinario e sono stati rinviati a giudizio, mentre gli altri due hanno patteggiato la pena.

Processo il 10 febbraio 2023, davanti al giudice monocratico, per Gina Landro, legale rappresentante della ditta Medieco Servizi srl, Santo Campailla e Massimo Caraci, autisti della ditta. Hanno invece patteggiato la pena di 20 mesi ciascuno Emanuele Totaro e Francesco Totaro, gli altri due operai della ditta che hanno anche risarcito il danno al “Papardo”. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Fortunato Strangi e Dario Ricciolo del Foro di Catania.
La Procura contesta a vario titolo la truffa aggravata mentre solo per Landro anche la frode in pubbliche forniture.

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