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Ospedale da garantire, ora Barcellona si appella con forza alla Regione

Prezioso il confronto organizzato della Cgil tra associazioni, Comune e sindacati

«Non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno, ma trovare o ricevere le soluzioni per migliorare la condizione sanitaria e il benessere sociale. No alle battaglie ideologiche, ma il comprensorio pretende fatti e rispetto. Appunto per questo, alla luce delle tante proposte che emergono dall'appuntamento di oggi, tenuto conto delle croniche emergenze tuttora vive e vegete, chiediamo che l'Assessore alla Salute e la Commissione Sanità dell'Ars vengano a Barcellona perché la gente è stufa e stanca. Più programmi e meno organigrammi: la nostra sanità è dedita ad altro e rappresenta, insieme alla disoccupazione giovanile, una delle piaghe più evidenti del nostro territorio».
Sono le parole dell'ex docente universitario Enzo Correnti, già magistrato della Suprema Corte di Cassazione, oggi tra le voci più autorevoli del Comitato civico a difesa dell'Ospedale Cutroni-Zodda, intervenuto nel quadro dell'incontro organizzato dal sindacato pensionati della Cgil, andato in scena ieri davanti all'affollata platea di relatori ed interessati nel salone del "George Hotel" di via Operai. Parole di una portata moderna e tollerante, che tratteggiano il precario e drammatico stato di salute in cui versa l'offerta sanitaria, non solo territoriale, che necessita delle azioni della politica e di un sussulto d'orgoglio di tutte le forze in campo, a cominciare dai cittadini. E di questo si è parlato ad ampio raggio, grazie alla presenza dei referenti sindacali della Cgil, oltre alla partecipazione attiva dell'Ordine dei medici, di una nutrita rappresentanza di educatori e professionisti dell'ambito sanitario, anche sul piano della medicina territoriale. Un focus importante anche alla luce delle possibilità garantite dal nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza, che – come esposto dal sindacalista Salvatore Chiofalo – «è un'occasione da non sprecare, unica e forse l'ultima, per risollevare le sorti dell'offerta sanitaria dell'intero comprensorio».

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