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Messina, c’è una battaglia milionaria tra Palazzo Zanca e l’Asp

Il Comune batte cassa per la raccolta dei rifiuti speciali Covid. L’azienda sanitaria chiede 6,5 milioni per fatture dal 2014 in poi

Palazzo Zanca

C’è in corso un botta e risposta a suon di milioni di euro, tra Comune di Messina e Azienda sanitaria provinciale, che rischia di creare voragini nelle casse di entrambi gli enti. Due vicende diverse, che finiscono per incrociarsi perché, in entrambi i casi, di mezzo ci sono servizi resi, rivendicazioni e pagamenti non avvenuti, con somme da capogiro.

Partiamo dall’ultima, di queste rivendicazioni, in ordine cronologico. Quella che l’Asp di Messina ha fatto arrivare a Palazzo Zanca attraverso una nota del commissario dell’azienda sanitaria, Dino Alagna, a fine marzo. Una nota in cui c’è un elenco impressionante di fatture, che partono dall’aprile 2014 e arrivano all’ottobre 2021, a margine del quale Alagna mette per iscritto che «da una verifica contabile effettuata risulta che codesto Comune risulta debitore dell’Azienda sanitaria provinciale della complessiva somma di 6.541.144,95 euro, oltre interessi e rivalutazione monetaria da ciascuna singola scadenza, per il mancato pagamento delle fatture».

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