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Milazzo, due mesi per sciogliere tutti i nodi sulle incognite della raffineria

Si avvicina la scadenza del termine fissato dal decreto Aia per le emissioni del camino E10

Mancano meno di due mesi alla scadenza del termine fissato dal decreto Aia per il rispetto delle emissioni del camino E10 della Raffineria e, in assenza di fatti nuovi, l’azienda petrolifera dovrà fermare la produzione di molti impianti. Una situazione che preoccupa molto i lavoratori che ritengono «assurdo il silenzio da parte di tutti coloro che dovrebbero difendere l’occupazione in una fase delicatissima». E da un lato si sollecitano i sindacati, dall’altro anche le istituzioni politiche ed in particolare il ministero della Transizione ecologica, che ha chiesto nei mesi scorsi alla Ram un monitoraggio di quel camino, non pronunciandosi però dopo aver ricevuto il report. «Riteniamo che, secondo quanto esposto dall’azienda nel corso dell’incontro al ministero dello scorso febbraio , ci siano le condizioni per costruire un processo che da un lato elimini l’emergenza e dall’altro costruisca un percorso che guarda al futuro salvaguardando ambiente, lavoro e sociale – afferma Nino Alibrandi, segretario della Cisl –, ma non c’è dubbio sino a quando resta in vigore il decreto che prevede il possibile blocco dell’impianto la preoccupazione è condivisibile».

«A Milazzo non possiamo permetterci di perdere neanche un posto di lavoro, sia tra i lavoratori diretti che dell’indotto – aggiunge Ivan Tripodi, segretario della Uil –. L’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico di febbraio ha rappresentato un punto di partenza caratterizzato da trasparenza ed impegni precisi, ma oggi diciamo ancor di più che nella vertenza Ram vi è l’assoluta necessità di considerare ineluttabile e prioritario il tema della sostenibilità sociale, vale a dire la salvaguardia dei livelli occupazionali».

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