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I cani in terrazza a Spadafora, un caso anche politico

Spadafora, l’eccezionale vicenda dei cinquanta animali randagi per i quali l’unica dimora possibile è risultata lo spazio condominiale. Per molti anni Maria è stata un riferimento, nel 2013 le fu assegnato poi tolto un terreno

Resta sotto i riflettori il condominio di Spadafora che ospita nel terrazzo 50 cani che, con la loro presenza, creano non pochi attriti tra i residenti e la signora Maria Coiro che si è fatta carico della loro gestione, cura e mantenimento. Una storia che ha lasciato spazio a tante interpretazioni, alcune solidali altre invece eccessive in senso inverso, e che ha portato Maria Coiro – difesa dall'avvocato Alessandro Faramo – al centro di una serie di vicende processuali, alcune delle quali sono ancora pendenti. La sua passione per gli animali a quattro zampe l'ha resa nel tempo un punto di riferimento di molti spadaforesi e del comprensorio, come anche di agenti della polizia municipale, che proprio a lei si sono rivolti ogni qualvolta c'era un randagio da salvare dalla strada. Maria ha aperto le porte del suo cuore ai numerosi cagnolini abbandonati, evitandogli un finale amaro. Motivo per cui, a un certo punto si è reso necessario e urgente trovare loro una dimora. Siamo nel 2013 quando Maria Coiro si rivolge all'Amministrazione del tempo che, attraverso un protocollo d'intesa, le concede uno un terreno incolto di pertinenza di una struttura comunale. Si tratta di una casa protetta per anziani, costruita negli anni 90 e rimasta sempre in disuso. Si trova nella frazione San Martino e lontana dal centro abitato. È qui che finalmente Maria può portare tutti i randagi che i cittadini di Spadafora e del comprensorio le hanno affidato.

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