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Messina, un dato è certo: priorità al waterfront

Si è concluso ieri il percorso di confronto tra l’Autorità di sistema portuale e la cittadinanza avviato alla fine di gennaio. Ora le scelte

Il 100 per 100 dei partecipanti ritiene «molto importante riqualificare il waterfront di Messina». Sembra un dato scontato, in realtà non lo è. In altre epoche storiche, anche abbastanza recenti, e lo si evince dalle scelte scellerate compiute poi dalla politica, alla stragrande maggioranza dei messinesi interessavano poco o nulle le sorti dell’affaccio a mare. Se adesso molti cittadini, in rappresentanza anche di gruppi collettivi, comitati, associazioni e portatori di interesse, le cosiddette “forze vive” della città, considerano, all’unanimità, priorità assoluta la riqualificazione del fronte mare, si può dire che si sia fatto un bel passo avanti. Ma, al momento, è solo un bel passo avanti, niente di più niente di meno.

Si è concluso ieri, con la presentazione della relazione finale, il confronto pubblico promosso dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto, con il supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e gestito dalla società specializzata “Avventura Urbana” di Torino. Il tratto interessato dal dibattito è quello compreso tra le foci dei torrenti Annunziata e Boccetta ma, in effetti, la discussione si è ampliata all’intero waterfront messinese. Il percorso ha visto l’organizzazione di un evento di lancio, quattro incontri di ascolto dei portatori d’interesse della città e l’ultimo appuntamento, quello di ieri, durante il quale si sono tirate le somme di questo periodo di confronto, iniziato a fine gennaio, che ha coinvolto 438 persone, con 51 contributi scritti pervenuti, tra i quali anche quello del prof. Michele Ainis, l’illustre costituzionalista di origini messinesi.
Il confronto, come ha ribadito il presidente di “Avventura Urbana”, Alberto Cena, ha fatto emergere diversi temi, relativi ai 3 assi strategici individuati dall’Università di Messina: la tutela dell’ambiente, l’accessibilità dell’area e la valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico.

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