Non è stato ancora restituito alla famiglia il corpo di Marika Cambria in quanto si attendono le decisioni della procura di Barcellona in merito all’eventuale esame autoptico da eseguire per cercare di avere qualche altro elemento che possa fare chiarezza sul decesso della 19enne di Olivarella. Se infatti non dovrebbero ormai esserci più dubbi sulla natura del tutto autonoma dell’incidente, resta qualche ombra sulle cause che hanno fatto perdere alla ragazza il controllo dello scooter che è finito contro il guard rail e un cartello stradale. Un impatto violento che è costato la vita a Marika e che ha sconvolto l’esistenza della famiglia, attorno alla quale si sono stretti tanti amici (i genitori della ragazza sono conosciuti e stimati per l’impegno nel sociale sia all’Oratorio San Giovanni Paolo II che alla parrocchia di Olivarella). Due luoghi questi che rappresentavano anche il riferimento per Marika, generosa animatrice dei più piccoli e pronta a regalare il suo sorriso, la sua generosità, il suo entusiasmo contagioso. E questo suo prodigarsi per gli altri l’aveva portata anche ad iniziare il percorso universitario per diventare infermiera dopo aver completato lo scorso anno gli studi all’Istituto “ Majorana” di Milazzo.
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