Sul campo minato delle società partecipate di Palazzo Zanca, tutti i riflettori, in questi giorni, sono stati puntati su Atm, Amam e MessinaServizi, per le quali il consiglio comunale ha sostanzialmente chiesto che i “triumvirati” dei Cda venissero sostituiti da un amministratore unico. Ma ci sarà anche dossier Messina Social City, sulla scrivania del commissario straordinario Leonardo Santoro (e non solo).
E a portarcelo sarà la Funzione pubblica della Cgil. Tre le richieste: un’audizione in commissione Servizi sociali del consiglio comunale; un incontro con lo stesso Santoro; la «revoca immediata degli atti prodotti» dalla Social City. Tre richieste – specie l’ultima – non di poco conto, con un obiettivo dichiarato: «Fare chiarezza sulle politiche organizzative ed occupazionali messe in atto dall’azienda».
Secondo il segretario generale della Fp Cgil «è arrivato il momento di comprendere bene, e in modo certo, il motivo per cui l’azienda abbia adottato degli atti e preso delle decisioni, in tema di personale, che certamente stanno determinando situazioni disparità e discriminazione tra i lavoratori». Necessario entrare nel dettaglio. La Fp Cgil ha chiesto formalmente un accesso agli atti su alcune “progressioni verticali” decise negli ultimi tempi.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia