Un lungo viaggio per mettersi in salvo dalla guerra, lasciando mamma e papà per trovare rifugio in una terra lontana e sconosciuta, sperando di poter tornare a casa al più presto. Eugenia e Cristina hanno 8 e 10 anni e dall’Ucraina si sono viste catapultate a Furci Siculo, dove lunedì sera le ha accolte Maria Triolo, un’anziana che prima delle porte della sua abitazione ha aperto quelle del cuore, mostrando grande generosità. Valentina, la badante ucraina che da 21 anni vive con lei e assiste la cognata, mostrava da giorni grande preoccupazione per le sorti delle sue nipotine rimaste sotto i bombardamenti e quando ha chiesto a Maria se poteva accoglierle la risposta è arrivata senza esitazioni.
Così nonna Valentina si è messa in viaggio ed è partita in aereo per arrivare fino in Germania, dove nel frattempo Eugenia e Cristina avevano raggiunto in auto un’abitazione di parenti, superando il confine dell’Ucraina e attraversando la Polonia; poi il rientro in Italia con lei, in auto fino a Bologna e giù in treno lungo lo stivale verso Villa San Giovanni, lo Stretto e l’arrivo a destinazione nella cittadina furcese. I genitori sono rimasti nella loro terra e ogni istante sono in contatto con le figlie, che dopo i primi momenti di smarrimento e un pianto liberatorio stanno cercando di ambientarsi, lontane dal calore di casa ma rassicurate dalla nonna e da Maria.
«Ringrazio di vero cuore la nostra cara concittadina Maria Triolo che li sta ospitando a casa sua – commenta il sindaco Matteo Francilia che è già andato a trovare le bambine – grazie anche ai tanti furcesi che stanno dimostrando grande generosità mettendo a disposizione le proprie case o le proprie strutture per ospitare i nostri fratelli ucraini che scappano da questa folle guerra. L’Ufficio Servizi Sociali del Comune coordinerà la situazione per far fronte a tutte le problematiche del caso e soprattutto per regolamentare da un punto di vista burocratico-amministrativo tutte le esigenze delle persone che arrivano nel nostro paese».
Contatti sono in corso anche con le scuole per valutare come far frequentare le lezioni alle due bambine ucraine e integrarle con gli altri studenti. «Sono orgoglioso dei miei concittadini che stanno dimostrando grande sensibilità e generosità – aggiunge Francilia – Furci Siculo, fino a quando sarà necessario, sarà la casa di Eugenia e Cristina, auspicando che termini al più presto questo orrore».
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