Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, ripartire da quelle dieci idee per riprenderci il fronte mare

Preziosissimo il contributo offerto nei giorni scorsi dall’Ordine degli architetti. Ecco come si immagina il viale della Libertà, piccola Copacabana dello Stretto, dopo il trasloco dei traghetti dalla Rada S. Francesco

«La differenza fra ciò che adesso si vede e ciò che io non mi stancherò mai di “vedere” e di volere per la mia città, quando la guardo. C'è una Messina dentro di me e una fuori di ... Me.». Scriveva così, nell’ormai lontano 2015, Clara Stella Vicari Aversa, oggi vicepresidente dell’Ordine degli architetti di Messina. E adesso, a distanza di 7 anni, quelle parole riemergono dal fondo della “palude” e ridiventano attuali. Il progetto della riconversione della Rada San Francesco, quando verrà (finalmente...) completato il porto di Tremestieri e tutti gli approdi destinati al traghettamento dello Stretto saranno trasferiti a sud, è lì che attende di essere realizzato. Era una semplice, suggestiva idea, può diventare lo spunto prezioso per il futuro concorso internazionale di idee, preannunziato dall’Autorità di sistema portuale.

La Rada che si trasforma in una piccola Copacabana (l’infinita spiaggia di Rio de Janeiro), il litorale libero da ogni “interferenza”, la sede tranviaria radicalmente riqualificata, il contrasto benefico di colori (il verde lungo la linea del tram, il bianco-spiaggia, l’azzurro del mare), la possibilità di riconfigurare anche la complessiva organizzazione urbanistica e viaria di tutta l’area, tenendo conto anche dell’investimento fatto dall’Università di Messina per ristrutturare l’ex Hotel Riviera, che sarà adibito a struttura ricettiva per studenti. C’è anche un progetto di ristrutturazione dell’edificio che ospitava l’ex Standa, proprio di fronte agli imbarcaderi, e che da decenni ormai versa in stato di abbandono e di degrado. All’interno di quel locale, negli ultimi anni, sono morte due persone, che cercavano un alloggio precario in quei locali dismessi.
«Il waterfront è la ragion d’essere di Messina, un bellissimo titolo quello della Gazzetta», commenta la vicepresidente degli architetti. E questa immagine di un futuristico (eppur concretamente realizzabile, in tempi anche non lunghissimi) viale della Libertà conferma quanto coincidano i due temi, quanto s’intreccino tra di loro i destini della città e del suo affaccio a mare.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia