Trentuno mesi dopo i fatti diviene definitiva la sentenza di condanna a sette anni di reclusione per Francesco Saporito, il trentaduenne di Messina che la notte del 23 luglio 2019 ha aggredito a S. Teresa di Riva Gianluca Trimarchi, 29 anni, di Roccalumera.
La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale dell’imputato, l’avvocato Salvatore Silvestro, finalizzato a riformare la sentenza della Corte d’appello emanata l’8 luglio 2020, con la quale l’istruttore di arti marziali di Santo Stefano Medio è stato condannato per il reato di lesioni personali gravissime, aggravate dai motivi abbietti e futili.
Un verdetto che aveva confermato la pena di primo grado inflitta nel gennaio dello stesso anno, al termine del processo con rito abbreviato, mentre sempre in quella data era arrivata l’assoluzione dall'accusa di tentato omicidio con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Si chiude così la vicenda giudiziaria cominciata dopo l’aggressione subita quella notte da Gianluca Trimarchi, che si trovava con alcuni amici in piazza Antonio Stracuzzi, all’estremità sud della cittadina ionica quando, intorno alle 2.50, Saporito, nell’uscire dal parcheggio con la sua auto, ha urtato una vettura parcheggiata vicino e dopo aver discusso con il proprietario di quest’ultima si era avvicinato verso Trimarchi scagliandogli un violentissimo pugno in volto, facendolo cadere a terra privo di conoscenza, per poi allontanarsi in auto raggiungendo i carabinieri di Tremestieri, raccontando di essere stato aggredito da alcuni giovani che avevano preso a calci la sua macchina.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia