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S. Lucia del Mela, dose letale di cocaina ceduta al cognato: condannato e scarcerato

La morte di Kevin Pantè morto a soli 25 anni dopo uno stato comatoso provocato da una overdose

Il tribunale di Barcellona

Al termine del processo con giudizio abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Sidoti ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, per il solo reato di cessione di sostanza stupefacente, Tindaro Papale, 30 anni, accusato di essere stato il “pusher” che la sera antecedente all’8 settembre 2020 avrebbe consegnato un dose letale di cocaina, ben 20 grammi. Sostanza, questa, che ha poi provocato il decesso del cognato, Kevin Pantè di Santa Lucia del Mela, morto a soli 25 anni, il successivo 12 settembre, dopo uno stato comatoso provocato da una overdose.
Tindaro Papale, difeso dall’avvocato Diego Lanza, è stato invece assolto dall’accusa più grave, quella di «morte in conseguenza di altro delitto con riferimento al reato di cessione di sostanza stupefacente» al cognato Kevin Pantè, deceduto dopo uno stato comatoso durato 4 giorni nel Reparto di riabilitazione dell’ospedale di Milazzo il 12 settembre 2020. Lo stesso Tindaro Papale originario di Condrò e che all’epoca di fatto abitava a Santa Lucia del Mela, già ieri ha potuto lasciare il carcere di Barcellona, dove era detenuto, perché ha ottenuto, su richiesta del suo difensore, la concessione degli arresti domiciliari nella sua casa di Condrò. Maggiore era stata la richiesta di condanna, 5 anni e 6 mesi di reclusione, avanzata nella sua requisitoria dal pubblico ministero Emanuela Scali, che ha anche coordinato le indagini del Nucleo operativo della Compagnia di Barcellona.

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