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Tortorici, tredici mesi per azzerare l’illegalità

Intervista a tutto campo coi viceprefetti alla guida del Comune, Giuseppe Sindona e Matilde Mulè

Giuseppe Sindona e Matilde Mulè

Un anno di attività intensa quella svolta dai viceprefetti Giuseppe Sindona e Matilde Mulè, e dalla funzionaria Giulia Rosa, componenti della commissione straordinaria alla guida del Comune di Tortorici dal dicembre 2020, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Tredici mesi per un vero e proprio “reset” della macchina gestionale, con un’agenda ancora fitta di impegni e step fino ai 18 mesi previsti di commissariamento alla cui scadenza la legge concede la possibilità di eventuale proroga semestrale. Un percorso complesso, caratterizzato da scelte che possono talvolta apparire “impopolari” nel solco tracciato dal mandato prefettizio e dalle risultanze che condussero allo scioglimento, su cui la Gazzetta del Sud ha intervistato i due viceprefetti.

La struttura burocratica

«Il percorso di risanamento è reso abbastanza complesso dal contesto ambientale interno ed esterno - esordiscono i viceprefetti Sindona e Mulè -. La struttura burocratica è in situazione di precarietà funzionale per la carenza di figure idonee a ricoprire posti apicali, a fronte di un elevatissimo numero di operai e personale contrattualizzato, con circa 96 unità. Al netto di un’impasse iniziale, probabilmente dovuta al brusco cambio di rotta, la struttura in ogni caso sta rispondendo alle sollecitazioni».

Patrimonio immobiliare e terreni

Sulle criticità nella gestione del patrimonio immobiliare e nell’assegnazione delle concessioni per i terreni, passaggi chiave della relazione del prefetto per lo scioglimento, la commissione ha posto sin da subito la propria lente. «Non si può disconoscere la valenza del patrimonio immobiliare in termini di redditività - spiegano i commissari -. Abbiamo adottato un regolamento per l’utilizzo ed avviato l’attività di ricognizione su beni e titoli di chi ne beneficia, approfondendo anche le utenze in uso. Si è proceduto quindi alla catastazione mancante di diverse proprietà, tra cui il campo sportivo, dove siamo intervenuti con 83.000 euro per adeguamento e messa in sicurezza, il palasport ed alcuni edifici scolastici, per dotarli della necessaria agibilità. Sulle concessioni dei terreni - proseguono Sindona e Mulè - sono state apportate modifiche al regolamento e sensibilizzati gli uffici per le verifiche antimafia, per cui diverse istanze sono state rigettate e altre saranno revocate. A marzo è stato adottato il protocollo col Parco dei Nebrodi e l’Ispettorato ripartimentale delle Foreste per i controlli necessari sui requisiti, rispetto delle norme e applicazione delle sanzioni».

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