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Messina, truffe all’Inps e contributi indebiti: udienza preliminare per 58 imputati

Domani davanti al gup il secondo troncone della maxi inchiesta delle Fiamme gialle

La sede Inps di Messina

Un procedimento è incardinato e in corso di svolgimento. Di un altro, invece, si discuterà nelle prossime ore. La maxi inchiesta della Guardia di finanza sulle truffe all’Inps è stata suddivisa in due tronconi: il primo si sta tenendo dinanzi alla I sezione penale, presieduta dalla giudice Adriana Sciglio, e vede alla sbarra 26 tra medici, avvocati, consulenti tecnici e gestori di patronati; il secondo, che conta 58 imputati, ossia i presunti beneficiari delle prestazioni previdenziali, domani mattina passerà al vaglio della gup Monia De Francesco, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla sostituta procuratrice Rosanna Casabona. Questa tranche si riferisce alle azioni dei cosiddetti «privati determinatori», ossia coloro a cui erano intestate le pratiche da presentare all’Inps. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2014. Stando ai singoli addebiti, ad alcuni imputati, in qualità di «privati determinatori» appunto, sarebbero state accertate cardiopatie attestate falsamente in certificati. Oppure cataratta e retinopatia, dipendenza nelle attività motorie e in quelle strumentali, cardiomiopatia, sindrome ansiosa depressiva con attacchi di panico, vertigini, discopatie, lombosciatalgia. Altri avrebbero prodotto falsi certificati nella causa previdenziale pendente davanti al Tribunale di Messina, al fine di trarre in inganno il consulente tecnico d’ufficio nominato nell’esecuzione della perizia.

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