Le Ferrovie ritengono la Sicilia una delle regioni sulle quali occorre maggiormente investire, anche per recuperare il gap storico che separa l’Isola dal resto d’Europa. E gli investimenti attuali e futuri, previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono stati concepiti per rafforzare la transizione ecologica verso una mobilità più sostenibile e integrata. Il Gruppo Fs, tramite la sua controllata Rete ferroviaria italiana, è stato chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nella definizione e nell’attuazione del Pnrr con riferimento, in particolare, agli investimenti previsti nella Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” destinati per l’80% a interventi di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria nazionale e regionale, per una nuova infrastruttura ferroviaria e nel contempo rafforzare quella esistente, rendendola più accessibile, digitalizzata, resiliente ai cambiamenti climatici, integrata e interconnessa ai corridoi europei.
I progetti e i fondi Pnrr
I progetti finanziati anche con i fondi del Pnrr per la Sicilia riguardano la Messina-Catania-Palermo, il ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, il bypass di Augusta, il potenziamento della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle e il collegamento con l’aeroporto di Trapani Birgi.
Messina-Catania-Palermo Con un investimento economico complessivo di circa 9,3 miliardi di euro, l’intervento più rilevante è il nuovo collegamento veloce Palermo-Catania-Messina che intende rispondere alle esigenze di medio e lungo periodo della domanda di trasporto pubblico su ferro, migliorando regolarità, frequenza e sviluppo dell’intermodalità. Gli interventi in corso e quelli programmati, secondo Fs, consentiranno di innalzare la velocità fino a 200 km/h e la conclusione per fasi permetterà progressive riduzioni dei tempi di percorrenza, a vantaggio delle persone che viaggiano per motivi di lavoro, studio e turismo. A lavori ultimati, assicura Rete ferroviaria italiana, il viaggio tra Messina e Catania sarà coperto in 45 minuti, contro i 70 minuti di oggi, e quello fra Catania e Palermo in un’ora e 50 minuti, con un risparmio di circa un’ora rispetto alla percorrenza attuale. La realizzazione dell’intera opera permetterà inoltre di migliorare le interconnessioni tra le aree interne della Sicilia e le tre città.
Giampilieri-Fiumefreddo
Nel marzo 2021 Rfi ha aggiudicato, per un importo di 1 miliardo e 114 milioni di euro, la gara per il secondo lotto, Taormina-Giampilieri (raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania), all’Ati composta da Webuild Spa, Pizzarotti e Astaldi, mentre la progettazione è stata affidata al raggruppamento temporaneo guidato dalla Rocksoil Spa con la Proger e la Pini Swiss Engineers Srl. Il 23 giugno è stato consegnato l’avvio della progettazione esecutiva del secondo lotto della tratta, tra Taormina e Giampilieri. Mentre il 24 giugno 2021, Rfi ha aggiudicato, per un importo di circa 640 milioni di euro, la gara d’appalto integrato per il raddoppio della tratta ferroviaria Fiumefreddo-Letojanni lungo la Messina-Catania, a un consorzio di imprese che vede come capofila sempre Webuild, e imprese mandanti Pizzarotti e Astaldi. La Fiumefreddo-Taormina-Letojanni rappresenta il primo lotto funzionale della tratta che da Fiumefreddo raggiunge Giampilieri. L’intervento, considerato tra i più impegnativi dell’itinerario ferroviario Messina-Catania-Palermo, completa il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania e prevede la realizzazione di 42 km di nuovo doppio binario in variante rispetto all’attuale linea, di cui circa 37 km in sotterraneo. Saranno realizzate le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, Taormina, Alcantara-Giardini, Fiumefreddo-Calatabiano ed è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea.
Lo Stretto di Messina
Cresce la flotta operativa nello Stretto di Messina. Il 2021 è stato l’anno di un nuovo arrivo per il servizio di traghettamento nello Stretto: Sikania, la nave di Bluferries, controllata di Rfi e gemella della Trinacria arrivata nello Stretto nel 2019. L’investimento economico, in autofinanziamento, è di circa 20 milioni di euro. La nave può trasportare fino a 400 persone tra viaggiatori e membri dell’equipaggio e 24 tir o 125 autoveicoli. Lo scorso 6 novembre è invece giunta nel porto di Messina la nuova Iginia, la nave di tipo Ro-Ro monodirezionale – per il trasporto di carrozze e carri ferroviari, passeggeri, mezzi gommati – destinata a breve ad entrare in funzione per effettuare i collegamenti nello Stretto di Messina. Lunga 147 metri, larga 19 e con una portata di 2.500 tonnellate, la Iginia viaggerà ad una velocità di 18 nodi e vanterà caratteristiche tecnologiche e prestazionali altamente avanzate. Investimento complessivo di oltre 57 milioni di euro. Lo scorso 9 dicembre, Rfi ha aggiudicato la gara per la progettazione e la realizzazione di una nuova motonave tipo Ro-Ro, monodirezionale che sarà adibita a trasporto passeggeri, carrozze e carri ferroviari, merci pericolose e ferro-cisterne nello Stretto di Messina. L’importo è di 74 milioni.
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