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Sant'Agata di Militello, nell'omelia considerò il Covid un complotto: sostituito don Giuseppe Agnello

Il Vescovo di Patti Mons. Giombanco, dice che la decisione non è però correlata a quelle esternazioni. "Non è un provvedimento punitivo"

Don Giuseppe Agnello non è più il cappellano dell'ospedale di Sant'Agata Militello. Il Vescovo di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco, ha provveduto alla sua sostituzione con Don Vincenzo Vitanza, parroco della Chiesa di Sacro Cuore. Don Agnello, 44anni, a novembre scorso era finito nell'occhio del ciclone per le sue omelie, diffuse periodicamente su social e blog da un'associazione di ispirazione cattolica, nelle quali esprimeva posizioni fortemente critiche circa la pandemia ed i vaccini. «I potenti della Terra ci fanno credere che dipende da noi l'uscire fuori dalla cosiddetta pandemia, e invece dipende da loro, perché loro l'hanno pianificata», sosteneva Don Agnello. «Ci hanno fatto credere che fossero interessati alla nostra salute, ma penso che abbiate capito tutti che sono interessati ai soldi - diceva ancora Don Giuseppe-. Gonfiano alcuni dati per mantenere alta la paura e ne nascondono altri sulle cure domiciliari che hanno evitato il ricovero e la morte di chi ha preso il Covid». Considerazioni che alimentarono il dibattito, già feroce, tra favorevoli e contrari alla vaccinazione, e che spinsero anche il sindaco di Sant'Agata Militello Bruno Mancuso a prendere le distanze dal sacerdote. La decisione di esonerare Don Agnello, chiarisce alla “Gazzetta” il Vescovo di Patti Mons. Giombanco, non è però correlata a quelle esternazioni. «Non è un provvedimento punitivo - sottolinea il Vescovo di Patti - anche perché se così fosse stato, lo avrei fatto già tempo addietro. La sostituzione del cappellano è invece conseguente al Dl che prevede l'obbligo di vaccinazione, a far data dal 15 dicembre, per tutti gli operatori in ambito ospedaliero e sanitario, senza più la possibilità di tampone. Vaccino che, non essendoci obbligo di legge, non imponiamo a nessuno. È evidente che la Chiesa, così come ribadito dal Santo Padre e dalla Cei, sostenga la campagna di vaccinazione».

Ma il vescovo di Patti respinge le insinuazioni: non si tratta di una scelta punitiva

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