Ha volato dai cieli della Francia fino alla spiaggia di Santa Teresa di Riva, dove è atterrato probabilmente sfinito dopo aver smarrito la rotta. Un lunghissimo itinerario quello percorso da un esemplare di avvoltoio monaco, uno degli uccelli più grandi esistenti, appartenente dalla famiglia degli Accipitridi e originario dell'Eurasia sud-occidentale e centrale. A notarlo nel primo pomeriggio di ieri sull’arenile nel quartiere Barracca sono stati due cittadini, Daniele Casablanca e Santino Spadaro, che hanno avvisato Gino Ruberto, ex ispettore del Corpo Forestale in servizio al Distaccamento di Savoca.
Giunto in spiaggia, Ruberto è riuscito a catturare il rapace, inanellato con un segno di riconoscimento alla zampa, e riporlo in una scatola traendolo così in salvo, contattando la sala operativa del Corpo Forestale di Messina e poi Anna Giordano, storica attivista messinese della Lipu e del Wwf. Arrivata a Santa Teresa, la “signora dei falchi” ha prelevato l’avvoltoio monaco e lo ha trasferito al Centro di Recupero Fauna Selvatica “Stretto di Messina”, insieme ad un gufo ferito recuperato dai Rangers International di Letojanni. L’esemplare, visto che non riusciva più a riprendere il volo e cibarsi, probabilmente sarebbe andato incontro alla morte se non fosse stato notato e salvato.
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