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Messina: matrimoni combinati, in 29 a giudizio

Le nozze a pagamento tra extracomunitari e italiane per ottenere i permessi di soggiorno. Conclusa l'udienza preliminare di Dda e Guardia di Finanza

Il tribunale di Messina

Si chiude con 29 rinvii a giudizio e 11 stralci l’udienza preliminare davanti al gip Monica Marino l’inchiesta denominata “Zifaf”, condotta dalla Distrettuale antimafia e dal Gico della Guardia di Finanza, che nel dicembre del 2020 dopo mesi di accertamenti ha permesso di far luce su un consolidato sistema illegale per l’organizzazione di falsi matrimoni tra italiani e stranieri, con marocchini, algerini e tunisini.

I riti avevano lo scopo di far conseguire la carta di soggiorno per motivi di famiglia, essenziale per l’ingresso e la permanenza in Italia, oppure per “sanare” la posizione degli extracomunitari che avevano subito decreti di espulsione dall’Italia.

Il gip ha accolto le richieste del pm Anita Siliotti per il gruppo di imputati che hanno scelto il rito ordinario rispetto ai 40 imputati coinvolti (il giudice ha effettuato stralci di posizioni per il gruppo di “irreperibili” , tutti extracomunitari, e per altri due imputati, visto che il loro difensore non poteva partecipare all’udienza).
Il processo per i 29 rinviati a giudizio inizierà davanti al giudice monocratico addirittura il prossimo 7 novembre del 2022.

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