Il presidente Nello Musumeci è persona estremamente concreta. E ha colto l’occasione, nel corso della sua visita a Milazzo, per fare il punto della situazione su alcune situazioni che da mesi sono al centro del dibattito politico: il polo industriale, il futuro turistico e la tutela del territorio sempre più fragile e a rischio idrogeologico. E su tutto ha evitato i giri di parole.
Cominciando dalla Raffineria. «Le difficoltà del polo industriale di Milazzo sono uguali a quelli di Siracusa – ha detto –; la Raffineria ha rappresentato e continua a rappresentare un riferimento importante per l’economia non solo della città di Milazzo ma di tutto il comprensorio. Mi si segnalano perdite economiche da parte della società, cali di investimenti, rischi per l’occupazione. Il problema vero a mio avviso è un altro: c’è la necessità di operare una riconversione. Non è più possibile il percorso delle Raffinerie che abbiamo conosciuto al momento del loro insediamento nella nostra regione. Le norme dell’Unione europea, dello Stato, parlano chiaro. Occorre cambiare rotta. Vi sono nuove regole da rispettare e indietro non si torna. Da parte nostra c’è la volontà di accompagnare questo processo di riconversione, ma deve essere la Raffineria a chiedercelo. Noi non siamo i nemici dell’industria, ma non possiamo accettare che l’industria sia nemica della salute pubblica. Il mercato è cambiato, cambiano le esigenze e le norme e quindi è bene che l’industria si adatti a questo processo di cambiamento. Quando il management della Raffineria vorrà avviare un confronto con il governo siamo lieti di poterlo fare. Lo abbiamo fatto per Siracusa – ha concluso – non vedo perché non dobbiamo farlo per Milazzo, città dalle potenzialità straordinarie che merita di essere valorizzata in maniera definitiva sotto il profilo turistico».
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